Kaizen è la composizione di due termini giapponesi, KAI (cambiamento, miglioramento) e ZEN (buono, migliore), e significa cambiare in meglio (miglioramento continuo).
Nel contesto in cui il termine è stato coniato, Kaizen viene tradotto con “miglioramento continuo” perdendo di originalità rispetto al Ciclo di Deming (PDCA) dal quale deriva ma con il quale non coincide.
Si conduce per il 10% alla scrivania e il 90% sul posto di lavoro/processo (Genba Kaizen).
La vision della strategia Kaizen Week è quella del rinnovamento a piccoli passi, da farsi giorno dopo giorno, con continuità, in radicale contrapposizione con concetti quali innovazione, rivoluzione e conflittualità di matrice squisitamente occidentale.
La base del rinnovamento è quella di incoraggiare ogni persona ad apportare ogni giorno piccoli cambiamenti il cui effetto complessivo diventa un processo di selezione e miglioramento dell’intera Organizzazione.
Il Kaizen, come strategia comportamentale, si riferisce ad una pratica diretta al miglioramento continuo e costante dei processi manifatturieri, ingegneristici e di business management secondo una logica bottom-up (dal basso verso l’alto) che recentemente ha trovato applicazione anche nell’ambito dei servizi (Istituti Bancari ed Industrie del terziario avanzato).
Set Up progetto e identificazione dei processi soggetti all’attività Kaizen e costituzione dei Team Kaizen;
Definizione degli strumenti e delle metodologie operative (5S, SMED, ecc.) da applicare nella settimana Kaizen con relativi obiettivi e risultati ottenibili;
Ufficializzazione e comunicazione dei progetti operativi Kaizen (il Journal Kaizen);
Supporto all’applicazione operativa degli strumenti e metodologie;
Verifica dei risultati ottenuti;
Attività di Project Management dei Team Kaizen e confronto costante con gli addetti linea per supporto alle decisioni;
Creazione del diffusore